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Formazione per insegnanti e funzionari pubblici

Vedi le lezioni della formazione insegnanti

 

La formazione AMITIE-CODE

Le attività di formazione del progetto hanno l'obiettivo di sensibilizzare insegnanti e funzionari delle pubbliche amministrazioni sull'intreccio complesso esistente tra migrazioni, sviluppo e diritti umani. Tramite la formazione, vengono fornite a insegnanti e funzionari nozioni che possono orientare il loro operato quotidiano. Gli aspetti innovativi sono l'enfasi sul concetto di co-sviluppo e il coinvolgimento delle autorità locali e dei cittadini.

Le attività di formazione sono organizzate in tutti i contesti locali dei partner di progetto, per un totale di un percorso pilota per insegnanti (una formazione residenziale in Italia), 6 percorsi di formazione per funzionari pubblici e 5 per insegnanti. Oltre a insegnanti e funzionari pubblici, il target della formazione, diretto e indiretto, sono gli studenti e le associazioni di migranti.

La formazione ai funzionari pubblici si concentra su operatori che si occupano di cooperazione, cittadinanza attiva e partecipazione, immigrazione e antidiscriminazione. Il numero previsto di persone coinvolte in tutti i Paesi partner è il 180 operatori partecipanti ai percorsi formativi, 600 informati tramite le pubblicazioni di progetto e un numero più ampio di amministrazioni pubbliche coinvolte tramite le attività di disseminazione.

Gli insegnanti delle  scuole secondarie sono coinvolti nel ruolo di moltiplicatori di esperienze e pratiche positive, nel supporto della cooperazione tra comunità locali e differenti Paesi. Ci si attendono 210 insegnanti direttamente coinvolti nella formazione, che a loro volta coinvolgeranno 600 studenti e studentesse delle loro classi. Altri 2500 studenti e studentesse vengono coinvolti tramite le attività di disseminazione. 1700 studenti sono poi il target indiretto della sperimentazione che ha luogo in Italia.

I migranti sono valorizzati come una risorsa, portatori di competenze e conoscenze utili al percorso di formazione. Almeno 60 associazioni di migranti partecipano alla formazione (sia nella fase di progettazione che in quella di esecuzione) ed esperti provenienti da Paesi Africani sono coinvolti come formatori.

Le attività di formazione sono condotte da una squadra multidisciplinare e multi-agency, con un approccio partecipativo e  pratico, finalizzato ad aumentare le competenze dei partecipanti sui temi del progetto oltre a favorire la cooperazione tra le amministrazioni pubbliche partecipanti e le organizzazioni di migranti coinvolte. Tutte le attività saranno ampiamente pubblicizzate tramite la produzione di un opuscolo, che rappresenta il prodotto finale dei percorsi di formazione.

I contenuti principali dei percorsi di formazione sono: la storia delle migrazioni ed i dati sui flussi recenti di immigrazione ed emigrazione; modelli di multiculturalismo ed integrazione; la costruzione dell'immagine e della percezione dei migranti (anche attraverso i media); il contributo dei migranti all'economia nazionale e locale ed i dati sui settori economici in cui sono maggiormente coinvolti; riflessione critica sulle leggi che regolano la migrazione (ingresso, permesso di soggiorno, espulsione ecc.) e lo status dei migranti in situazione di vulnerabilità; la storia e i differenti punti di vista sui Diritti umani; la storia delle politiche di cooperazione internazionale, le pratiche ed i loro limiti (sviluppo economico, sviluppo umano, co-sviluppo); approccio etico ai diritti umani, sviluppo e migrazioni; ruolo delle autorità locali e di altri attori regionali e nazionali in ogni ambito di interesse del progetto (migrazione, sivluppo e diritti ukani); scienza, tecnologia e migrazione/sviluppo; l'approccio ecologico alle migrazioni.

 

“Next generation of schools” la formazione per studenti e giovani

L'altra attività di formazione chiave è “Next generation schools” che coinvolge direttamente gli studenti. Il nome è stato scelto per tre ragioni: i temi della formazione sono importanti per le la prossima generazione che si sviluppa in un contesto di relazioni multiculturali; l'utilizzo dei social media per creare strumenti di comunicazione sui temi del progetto risponde al bisogno di adattare la comunicazione alla società contemporanea; i giovani vengono coinvolti non solo come gruppo target della formazione ma come attori responsabili, dimostrando come una formazione innovativa dovrebbe essere: partecipata, paritaria, volta a valorizzare le competenze dei partecipanti.

Next generation schools avrà come target in ogni Paese partner gruppi di 20-40 studenti, cercando di includere il maggior numero di ragazzi e ragazze provenienti da famiglie migranti, dell'età compresa tra i 14 ed i 18 anni. Si focalizzerà sui temi del progetto (migrazioni, sviluppo e diritti umani, multiculturalismo e dialogo interculturale) allo scopo di sensibilizzare i partecipanti. L'attività si concentra sulla creazione di strumenti di comunicazione sui temi del progetto da parte dei partecipanti, aumentando le loro competenze del campo della comunicazione.

Tutto il percorso si svolge con la supervisione di facilitatori, con esperienza specifica su: educazione informale, diritti umani, migrazione e dialogo interculturale. Il compito del facilitatore è quello di creare e condurre gruppi di lavoro formati da giovani, in cui essi siano parte attiva, garantendo anche il collegamento con i gruppi di partecipanti negli altri Paesi partner, oltre a supportare il gruppo nella pianificazione degli eventi finali che daranno visibilità al percorso.

L'attività coinvolge inoltre esperti di comunicazione tramite i social media e di creazione di materiale audio-visivo (rappresentanti di organizzazioni non governative che lavorano professionalmente nello sviluppo di materiali audio e video).

La modalità di lavoro facilita lo scambio di informazioni, la sensibilizzazione e promuove una formazione olistica concentrandosi sulle competenze, le capacità e gli atteggiamenti. Il programma di formazione è concepito come un percorso di mutuo apprendimento dove i giovani partecipanti scambiano attivamente informazioni, punti di vista e opinioni su migrazioni, sviluppo e diritti ukani, acquisendo nuove esperienze e nuove competenze. La metodologia dell'attività include la trasmissione di competenze in ambito comunicativo (interazione, dialogo e discussione libera), competenze di lavoro pratico (condivisione di esperienze, simulazione, pratica e sperimentazione), competenze relazionali (lavoro di gruppo, lavoro in rete) e metodi di auto-gestione (creatività, scoperta, responsabilità, azione) per affrontare i temi del progetto con un linguaggio ed da una prospettiva accessibili.